– Che ruolo ha svolto l’Europa?
La svolta europea delle ultime elezioni non è ancora stata messa a fuoco come dovrebbe, in Italia, anche per l’effetto distorsivo determinato dall’influenza di quei poteri che hanno in mano l’informazione.
Luglio 2021
Il governo Draghi ha ricevuto la fiducia del Parlamento. Non è la conclusione ma solo il primo passaggio di una crisi che è destinata a segnare un cambio di fase nella storia politica della Repubblica. È già successo per le crisi che in precedenza hanno visto il ricorso alla formula del “governo tecnico”: venivano da momenti di cesura netta e dovevano stabilire un nuovo ordine.
Nell’urgenza dei problemi, con un quadro politico inadeguato, non si può che puntare ad esercitare pressione su chi decide. Ma la seconda conclusione da trarre è che occorre compiere il massimo sforzo per ridurre la distanza tra cittadini e politica. Partendo dalla selezione dei rappresentanti, quindi dalla legge elettorale, da cui si fa di tutto per allontanare l’attenzione dei cittadini.
Una prima conclusione è che in questa situazione si arriva, al più, alla riduzione del danno, mentre è richiesta una rottura di continuità, almeno sulle sfide prioritarie, fondamentali. Sanità, ambiente, risorse (lavoro e fisco).
È necessario dunque analizzare più a fondo ciò che rappresenta questo governo, nato dalla casualità più che da sequenze rispondenti alla logica dei fatti politici, e quali prospettive può avere. E andare al cuore (di tenebra) del problema cercando di far luce nel buio che regna nel mondo dei partiti.
Il solco che si è creato tra i cittadini e la politica sta generando dinamiche sempre più lontane dalla vita reale e dalle istanze preminenti della popolazione che è in crescente difficoltà.
La memoria è importante perché le particolarità della situazione italiana hanno origine nella nostra storia recente e nei condizionamenti delle libertà fondamentali che l’hanno caratterizzata. Su cui si è operata una rimozione.
Le ragioni profonde dell’involuzione della sinistra italiana vanno cercate nella perdita della memoria storica. La nostra è una società immersa in un eterno presente, quindi incapace di immaginare un futuro alternativo. Mentre, nel mondo, si assiste a un ritorno a Marx e a Gramsci.
Il tema al centro del precedente articolo “L’Italia del dopo Trump” era la ricerca di una via di uscita dalla tenaglia sovranismo (Trumpismo)-liberismo, rimanendo ben distanti dai modelli che stanno prendendo piede nel resto del mondo, caratterizzati da pesanti limitazioni dei diritti fondamentali delle persone.