La Giornata della Memoria arriva quest’anno carica di dolore, di conflitti e di tragedie. Innanzitutto, bisogna evitare che l’Olocausto degli ebrei sia ricordato in astratto, senza il nerbo del vissuto. Bisogna far capire alle nuove generazioni quello che è veramente accaduto soprattutto nei campi di concentramento, far conoscere loro la tragica e spesso indicibile vita reale che conducevano gli ebrei, dopo le infami leggi razziali, e tutti gli altri che…
Gennaio 2024
Nel corso di un’intervista di Fabio Fazio sul canale 9, durata quasi un’ora (52,33 minuti), il Santo Padre, Papa Francesco, per i primi venti minuti ha parlato della guerra, delle guerre, portando esempi per dire con sempre più forza e far capire che la guerra è solo distruzione e morte. Basta vedere le immagini che arrivano dall’Ucraina o da Gaza per rendersene conto e capire che la guerra è così, distrugge e uccide. E, a tale proposito, ha ricordato, le centinaia di morti al giorno a Gaza e in Ucraina, e, tornando alla seconda guerra mondiale, i ventimila giovani che hanno lasciato la propria vita sulle spiagge della Normandia.
“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione” (art. 67 della Costituzione).
Che cosa c’è di più “patriottico”, allora, dell’esposizione di una bandiera diversa dal tricolore nel Senato della Repubblica, in occasione dell’approvazione di un disegno di legge volto a dare a una sola parte della Nazione (quella più ricca) ancora più risorse di quante non ne abbia già?
Dovremmo cominciare a pretendere che le parole tornino ad essere utilizzate nel loro senso proprio. Al più presto.
Il voto europeo del prossimo giugno avviene in un momento di profonda crisi dell’Unione, di cui non si intravede alcuna via di uscita.
Agli elettori si chiede, da parte di tutti i principali esponenti politici e dei media, di scegliere tra soltanto due possibili maggioranze: quella attuale o una spostata verso destra con l’inclusione dei conservatori e l’esclusione dei socialisti|democratici. Cioè, la scelta tra confermare l’assetto politico che ha portato alla crisi attuale o ripiegare su un arroccamento disperato, nell’illusione di potersi rinchiudere in un bastione lasciando il resto del mondo al suo destino. Come se l’Europa di oggi potesse esistere senza il resto del mondo e come se il cuore della crisi a cui vorrebbe sottrarsi, tra la sponda sud del Mar Nero e la sponda Est del Mediterraneo, non la toccasse.
Prosegue, con l’approvazione in Senato, l’iter parlamentare della legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni italiane. Sebbene è indubbio che il regionalismo italiano funziona male ma non è detto che una maggiore autonomia sia la soluzione al problema. La gestione della pandemia da Covid-19 in Lombardia, ad esempio, ha evidenziato tutti i limiti del sistema regionale per cui c’è da aspettarsi che l’ulteriore frammentazione delle competenze statali a vantaggio delle Regioni, anziché migliorare l’efficienza dei servizi, potrebbe creare nuovi e più gravi problemi.
IL NUOVO, IMPRESSIONANTE, TERRIBILE RAPPORTO OXFAM SULLE DISEGUAGLIANZE E LA POVERTÀ NEL MONDO AGGIORNATO AL 2023
Purtroppo dobbiamo ripetere un concetto non molto piacevole: nel mondo attuale i ricchi diventano sempre più ricchi, mentre i poveri continuano irrimediabilmente oltre ad essere poveri anche a peggiorare la loro triste situazione e ad aumentare costantemente di numero. E la forbice scandalosa del divario, con il passare del tempo, non fa che allargarsi in maniera inquietante e preoccupante. È questo il dato enorme e più significativo che emerge dal nuovo rapporto “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”, pubblicato da Oxfam in occasione del meeting annuale del World Economic Forum, che si sta svolgendo a Davos e terminerà il prossimo 19 gennaio 2024.
Considerazioni sul libro di G. Marcon, Se la classe inferiore sapesse. Ricchi e ricchezza in Italia.
Giulio Marcon con una precisa e puntuale ricognizione tratta dalle principali fonti economiche e statistiche italiane: Istat, Banca d’Italia e Agenzia delle Entrate, ricostruisce, non solo i reali numeri della ricchezza in Italia, ma anche i suoi tipici tratti distintivi, come le modalità di accumulazione e di trasmissione ereditaria, il sempre più stretto rapporto tra il potere e la politica, gli stili di vita, la formazione dei figli dei ricchi nelle scuole esclusive e nelle università d’élite, gli enormi interessi spesso nascosti della filantropia, l’elevata evasione italiana dal pagamento delle tasse e i paradisi fiscali, che permettono di nascondere all’erario enormi quantità di ricchezza da tassare. Dei ricchi e della loro ricchezza, in realtà, sappiamo poco o niente, e anche quando vengono pubblicate inchieste internazionali, che scoperchiano enormi giri finanziari illegali, società create fittiziamente in paradisi fiscali per evadere le tasse, liste infinite di ricconi evasori, sembra incredibile che l’interesse dei nostri media duri poche ore, nonostante si stimi che l’8% del patrimonio finanziario globale sia in paradisi fiscali.
ORSOGNA PRIMO COMUNE ITALIANO A RICONOSCERE UFFICIALMENTE IL SAMUDARIPEN
Orsogna, il 17 gennaio sarà con specifico atto di Consiglio Comunale, il primo Comune italiano a riconoscere “fatto storico rilevante”, il Samudaripen, il genocidio dei Rom avvenuto tra il ’38 e il ’45 da parte dei nazisti e dei loro alleati. La comunità del paese intende così aderire al progetto “Romheritage” sostenuto dal Consiglio d’Europa e che riconosce e valorizza l’itinerario culturale dei Rom in Europa.
Cinquantasei comuni molisani saranno chiamati al voto in primavera per il rinnovo dei consigli comunali e l’elezione dei sindaci: nulla di nuovo. Come da prassi, iniziano i soliti balli dei moscerini tra gruppuscoli ispirati perlopiù da alterigia o dal risentimento, il tutto condito con un pò di retorica scopiazzata dai siti internet per la scrittura di un programma che non si conosce, non si presenta e non interessa all’elettore.
Entrare nell’ animo di un figlio che vede i genitori che litigano è difficile.
Perché egli difficilmente ne parlerà con altri.
Come si diceva una volta ” i panni sporchi si lavano in casa”.
Dovrebbe raccontare delle tante notti insonni, di quando stava adagiato sul suo lettino con gli occhi chiusi ma con le orecchie ben aperte, nell’ intento di ascoltare i discorsi dei suoi genitori provenienti dalla cucina.
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