Nel mondo contemporaneo si avverte, sempre più, un disperato bisogno di una difesa delle società aperte e delle democrazie liberali e del rispetto di chi segue le regole della convivenza civile. Tutto questo perché l’auspicata crescita della consapevolezza generale dei cittadini delle democrazie occidentali non è avvenuta, anzi negli ultimi decenni è tragicamente regredita.
Agosto 2024
I vecchi problemi, quelli già esistenti, in tempi correnti sembrano accentuarsi ed essere di grande attualità come non mai. Di recente, in Luglio per la precisione, ha fatto notizia il caso dell’arresto di tre stranieri che illecitamente ingaggiavano e sfruttavano braccianti agricoli nei vigneti delle Langhe.
Il nostro spirito di accoglienza e una solidarietà molto forte ha reso possibile affrontare quella che, nel 1991, sembrava un’emergenza insuperabile.
Oggi i nostri paesi e le nostre città sono piene di quei giovani albanesi. Molti di quei ragazzi sono diventati nostri colleghi di lavoro, hanno messo famiglia in Italia ed i loro figli vanno a scuola con i nostri, qualcuno ha preso moglie o marito italiano e qualcun altro è tornato nel suo paese.
Penso ai miei amici albanesi – a Nicola, a Flavio o a Benito – e penso che Larino non potrebbe fare a meno di loro e che sarebbe meno bella se non fossero mai venuti in paese.
So di dire una cosa che a qualcuno da fastidio, ma l’integrazione è un processo inevitabile. Lo dico pur sapendo che oggigiorno si specula politicamente sui migranti contro i quali si punta il dito per molti dei problemi della società attuale
Ogni tanto dovremo riflettere su quel 1991 e sulla capacità di integrazione che abbiamo avuto in quel frangente e pensare che è sempre possibile edificare una società migliore se tutti insieme ci rimbocchiamo le maniche.
Non è retorico affermare che con Michele Montagano se ne va un pezzo di storia, un uomo che ha davvero dato lustro al Molise: insignito tra l’altro dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ufficiale di complemento degli alpini, si rifiutò di combattere per la Germania e di aderire alla Repubblica di Salò. Michele Montagano fu catturato a Gradisca d’Isonzo, ai piedi delle Alpi Giulie – quattro giorni dopo l’armistizio – e internato nei campi nazisti, sopravvisse e fece ritorno a piedi a casa. Durante la prigionia si offrì volontario per essere fucilato al posto di commilitoni che avevano famiglia. Seppur invalido di guerra è stato fra quegli italiani che hanno ricostruito e reso grande il Paese dopo l’abominio fascista.
È uno di quegli uomini che dovrebbero rappresentare un esempio concreto per i giovani, al di là delle appartenenze politiche, sociali e culturali. Un eroe da emulare e ricordare, moderno e attuale nel messaggio da divulgare e tramandare alle future generazioni.
Innanzitutto, come Sinistra Italiana, ci impegneremo affinché almeno una scuola e una piazza in Molise vengano intitolate a Michele Montagano.
UN TAVOLO COSÌ GRANDE PER UN TEMA COSÌ PICCOLO – L’OPPOSIZIONE IN REGIONE SEMBRA L’ORCHESTRA DEL TITANIC
Sottosegretario, l’opposizione si sveglia per le poltrone. Ma quando tornerà a fare politica?
Fa piacere apprendere che la bella addormentata nel bosco ha deciso di aprire gli occhi, svegliarsi e reagire. Finalmente! Anche perché è quasi impossibile continuare a dormire mentre tutto intorno il mondo crolla. Il mondo è il Molise, la bella addormentata è ovviamente l’opposizione in consiglio regionale, che ha avuto un sussulto d’orgoglio dopo l’insensato aumento di poltrone deciso dal centrodestra.