Ormai l’utilizzo di Internet come ricerca e fonte di informazioni è di larghissimo uso anzi, per molti, risulta essere l’unica. Essa è di veloce più immediata e “certa” rispetto ad altro materiale cartaceo. Addirittura spesso non si digita nemmeno più sulle tastiere ma si formulano le domande ad assistente che si tende, secondo me, ad umanizzare considerandolo come un amico pronto a correre in aiuto. Non si considera,invece, il triste fatto che non si ha più una vita privata poiché, dopo aver consentito che il microfono venga tenuto acceso, si viene costantemente ascoltati. Un Ingegnere, tempo fa, mi spiegava che la tecnologia del vocale è stata messa a punto imitando le strategie della vita quotidiana dei non vedenti. In effetti, i non vedenti adoperano molto l’ascolto che, tuttavia, alle volte non è di aiuto perché si dimostra faticoso, labile ed immateriale. Ai non vedenti perciò, viene spiegato che la conoscenza e l’utilizzo della scrittura Braille non ha eguali e non deve essere abbandonata per far posto alla tecnologia. Così facendo, infatti, si tornerebbe all’epoca in cui non era stata ancora raggiunta l’autonomia di scrittura e lettura. In altre parole, senza il Braille, i ciechi tornerebbero ad affogare nell’ignoranza e nella inettitudine dovendo ricorrere all’aiuto di un vedente. In base alla mia esperienza, questo discorso funziona perché punge nella dignità e nell’orgoglio. Non so se mai un vedente si sia posto il problema di cosa sarebbe la sua vita senza la scrittura e la lettura. Tutto risulta normale quando l’assistente vocale si usa per necessità ma quando ci si abitua allo smartphon fin dai primi anni di vita la situazione cambia e diventa seria. Piccini e grandi si convincono che dentro quell’aggeggio ci sia il sapere, l’amicizia, l’amore e si isolano, perdendosi in mondo virtuale basato sulla velocità delle azioni e delle immagini. La cultura, i sentimenti, la famiglia scorrono velocissimi come le immagini del telefono. Di conseguenza, ci si ritrova omologati in un egoismo pazzesco. In questo clima si collocano gli Influencer, ossia quei soggetti che riescono a captare l’attenzione di moltissime persone e che hanno il potere di influenzarle nella scelta degli acquisti in vari settori. Non solo, ma questi soggetti guidano i loro follower verso un preciso modo di pensare, di comportamento e di azione. Lo scopo degli Influencer è quello di convincere i propri follower che il prodotto che descrivono sia utile ed inimitabile, portando i follower stessi a interagire tra loro e a pubblicizzare lo stesso prodotto attraverso il passaparola. La differenza tra l’Influencer ed il follower è che il primo guadagna cifre da capogiro mentre il secondo viene solamente strumentalizzato e spinto all’acquisto. In base al numero di follower raggiunto e, dunque, alla “reputazione” costruita, gli Influncer si posizionano in quattro categorie . Sono davvero dei Fenomeni. A ciascuno la scelta se siano positivi o negativi.
Gennaio 2025
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti hanno assunto il ruolo di superpotenza, in competizione con l’Unione sovietica e poi unica dal 1991, dopo il crollo dell’URSS; tuttavia, sul lungo periodo, essi mostrano segni di tendenziale declino economico. Il peso percentuale degli USA sul PIL mondiale, che era addirittura del 39,7% nel 1960, ha raggiunto il minimo
Il “presidente-bullo” degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha telefonato alla premier danese Mette Fredriksen dicendole di tutto, utilizzando frasi a dir poco da mafioso con ogni forma di sgradevolezza che solo un boss di organizzazioni criminali, spietato e potentissimo, potrebbe fare su un piccolo mafioso affiliato che sia un po indisciplinato ma, ovviamente, debolissimo. Le ha detto, praticamente, che loro i danesi non hanno la forza per avere la pretesa di tenersi la Groenlandia, un’isola con una popolazione di appena 56.865 (2023), ma con una superficie di 2.166.086 km quadrati, oltre 7 volte l’Italia, risorse naturali immense, formidabili e con la posizione geostrategica perfetta per prendersi metà dell’Artico. Il riassunto della telefonata in poche parole e senza le troppe sgradevolezze di Trump: noi, Stati Uniti d’America, vogliamo che entro breve tempo la Groenlandia sia soggetta alla nostra sovranità senza che Copenaghen, né nessuno nell’Unione Europea, possa opporre nessuna resistenza politica o militare.
In fondo i danesi raccolgono quello che hanno seminato cosa che accadrà anche a tutte le nazioni europee ed in primis all’Italia. Nel 2003 i danesi parteciparono all’aggressione all’Iraq sulla base di pretesti inventati, come ormai è stato universalmente dimostrato. Nel 2008 riconobbero la secessione del Kosovo, con conseguente menomazione della Serbia quale esito finale dell’aggressione alla Jugoslavia, con gravi bombardamenti, da parte della NATO e anche dell’Italia. In entrambe le occasioni era primo ministro Anders Fogh Rasmussen, che poi divenne segretario generale della NATO, impegnandosi nella sua espansione aggressiva verso Est, nell’intensificazione della russofobia nel dibattito europeo, nell’aggressione diretta alla Libia e in quella indiretta alla Siria. Rasmussen poi, come accade da noi ad un Di Maio qualsiasi, è diventato consulente politico ben remunerato con incarichi anche presso i presidenti ucraini Poroshenko e Zelensky, ossia i terminali del più concentrato, spaventoso, opaco e gigantesco trasferimento di denaro pubblico degli ultimi decenni.
In questi anni, la signora primo ministro Fredriksen è stata tra le più generose personalità politiche impegnate a sguarnire i propri arsenali per partecipare a quel suicidio geostrategico continentale dell’Europa Occidentale che è la guerra in Ucraina.
Il boss di Washington ha potuto fare perciò una cosa semplice: con una telefonata ha comunicato alla classe dirigente servile – della Danimarca, ma poteva essere di un altro dei tanti paesi europei – il suo diktat. Una classe dirigente ormai senza alcun credito morale, etico, politico, senza armi e senza peso, senza relazioni politiche significative. Una classe dirigente asservita da troppi decenni agli abusi occidentali e alle continue violazioni del diritto internazionale a cui essa stessa si è prestata con la più squallida ipocrisia, non riconoscendo le palesi violazioni del diritto internazionale e delle decisioni dell’ONU. Trump, nel quadro di questo vero e proprio racket planetario conclamato, dove gli europei risultano essere colpevoli, sa bene chi comanda: lui stesso. Ecco perché si può permettere di fare cose che, se ci fosse stato un minimo di rispetto dei diritti umani fondamentali e del diritto internazionale, sarebbero state impossibili anche immaginarle.
Un grande taglia-stipendi per i cittadini, mentre per gli stipendi di Ministri e sottosegretari c’è un bel fondo da mezzo milione. Con questo vediamo il vero volto del governo di destra Meloni. Secondo svariate simulazioni di molti quotidiani e sindacati a perderci soldi e potere d’acquisto nel 2025 sono i lavoratori con redditi basi in particolare fra i 10mila e 35 mila euro i quali oltre a non avere 1 euro in più di stipendio, rispetto al 2024 vedranno le loro buste paga sforbiciate fra i 5 e i 100 euro nel 2025. Infatti sembra certo che mancheranno all’appello fino a 1200 euro netti, addirittura, per chi ha redditi fra gli 8500 e i 9000 euro l’anno. Pensate che grave perdita se non un vero e proprio disastro per tutte queste famiglie con redditi oggettivamente molto bassi. Tutto a causa dei gravi errori e pasticci e delle scelte di chi non riesce nemmeno a confermare le misure dei precedenti Governi sul cuneo fiscale (fra cui il Conte II): il governo Meloni ci ha messo lo zampino e ha fatto gravissimi danni. Tagli incredibili in busta paga, zero misure contro il carovita, una miseria da 1,8 euro sulle pensioni minime. Domandiamoci che fine hanno fatto i 1.000 euro con un click? A questo aggiungiamo l’aumento delle tasse indirette come il gasolio che aumenterà di 1 e 2 centesimi in più al litro. I rincari dal benzinaio scatteranno non appena il governo approverà il decreto attuativo, in ogni caso quest’anno.
COMBATTERE PER L’ITALIA? NO, GRAZIE! COSI LA PENSANO LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI
La Gallup nel 2024 ha pubblicato un sondaggio a livello internazionale (realizzato nell’anno 2023) con una domanda molto semplice: “se il tuo paese fosse coinvolto in una guerra, saresti disposto a combattere?”
LA “DOTTRINA TRUMP” NON È UNA SVOLTA STRATEGICA MA UN’ACCELERAZIONE DELLE TENDENZE DI LUNGO PERIODO DELL’IMPERO USA IN DECLINO
Dopo avere ascoltato il farneticante discorso di insediamento alla casa Bianca di Trump – che ha confermato i contenuti della sua campagna elettorale, senza sconti od ammorbidimenti – la gran parte dei commentatori, favorevoli come contrari, ha parlato di una svolta rispetto alla politica dell’amministrazione Biden e, più in generale, alla postura tradizionale degli USA in politica estera ed interna. Non è così. La “dottrina Trump” non rappresenta una svolta strategica, ma l’affermazione e
promozione senza veli e fino alle sue estreme conseguenze dell’ideologia neoliberista, avviata da Reagan e condivisa da tutti i suoi successori, nonché dell’ambizione imperialista degli Stati Uniti risalente al XIX secolo. Un’accelerazione neoliberista ed imperialista che cerca di rovesciare il declino dell’impero USA e della american way of life. Non a caso il motto della campagna elettorale di Trump è stato “Make America Great Again”.
Elon Musk ha affermato che: «ogni cosa è lecita» per ottenere denaro e successo. L’importante è che «se ne parli». Ha detto più volte pubblicamente in modo chiaro che al mondo serve una cosa e una cosa soltanto: più «tecnologia», a lui non interessa la sanità e l’istruzione per le persone.
Viviamo in un mondo dove alla cerimonia di insediamento da presidente degli Stati Uniti d’America, ovvero del miliardario Donald Trump, ci saranno i tre uomini più ricchi del mondo, Elon Musk, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg. Essi sono anche gli sponsor, i finanziatori di Trump. Musk anche qualcosa di più: farà personalmente parte del nuovo governo. Ci saranno anche i padroni di Google, quello di OpenAi e quello di Tiktok, insomma ci saranno i padroni della tecnologia e della comunicazione mondiale al completo. Vedremo una grande concentrazione del potere effettivo attuale, sia tecnologico, sia il potere
economico, sia il potere mediatico e il potere politico che brindano. È facile capire chi sono gli esclusi, 8 miliardi di persone circa.
All’alleanza dei Paesi BRICS si aggiungono Stati, con il suo ruolo nello scacchiere mondiale che sta diventando sempre più importante. Dall’anno 2006, il gruppo dei Paesi Brics raccoglie Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, in riunioni annuali in cui trovano spazio le istanze delle economie, le politiche e varie questioni riguardanti le istanze di questi Paesi. Da gennaio 2024, riscontriamo il primo allargamento in 13 anni, che ha incluso anche a Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto e Arabia Saudita.
Sin dai tempi della dottrina Monroe gli Stati Uniti vivono le ingerenze delle altre potenze nel continente americano come una minaccia e una presenza inaccettabile.
La dottrina Monroe indica un messaggio ideologico di James Monroe, presidente degli Stati Uniti d’America, contenuto nel discorso sullo stato dell’Unione pronunciato innanzi al Congresso il 2 dicembre 1823, che esprime l’idea della supremazia assoluta degli Stati Uniti nell’intero continente americano. Monroe affermò, senza mezzi termini, in quel discorso che
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