I dati sulle disuguaglianze nel mondo sono terribili, non solo per la loro misura, ma perchè indicano un trend in costante crescita.
L’esplosione delle diseguaglianze non è un semplice dato ma un problema reale dell’umanità.
Secondo il rapporto Oxfam 2017 nel mondo l’1% della sua popolazione possiede la metà della ricchezza globale e le 8 persone più ricche del pianeta hanno la stessa ricchezza della metà più povera dell’intera popolazione mondiale, ovvero di 3 miliardi e 600 milioni di uomini.
Oggi più di 800 milioni di persone soffrono la fame e la sete mentre circa 2 miliardi di persone si ammalano senza possibilità di curarsi.
Tuttavia, come scrive Thomas Pogge, in realtà “la povertà nel mondo è molto più grande, ma anche più piccola di quanto pensiamo”. Essa, oggi, uccide 1/3 di tutti gli esseri umani che vengono al mondo ma la sua eliminazione non richiederebbe più del 1% del prodotto globale.
Ad essere precisi al centesimo, è sufficiente l’1,13% del PIL Mondiale (circa 500 miliardi di dollari l’anno) per far uscire dalla povertà più di 3 miliardi di persone.
Circa 500 miliardi di dollari è molto meno di spendono annualmente i soli USA per la loro difesa ma basterebbero a ridare una speranza a miliardi di persone e dignità all’intera umanità!
L’aumento delle disuguaglianze calpesta l’uguale dignità (l’esser degni di uguale considerazione e rispetto) degli uomini, rompe il rapporto tra possesso di mezzi e bisogni, tradisce le aspettative basate sull’uguaglianza di opportunità, ed equivale ad una compressione della libertà sostanziale di grandi masse di persone. In sostanza, ripropone con forza la questione della giustizia sociale, in termini di libertà e autonomia delle persone, imparziale distribuzione di risorse e capacità e equità nei risultati e nei destini individuali.