PERCHÉ TRUMP HA VINTO?

di Michele BLANCO

Ecco una possibile risposta, che credo possa essere semplice e essenziale: I cosiddetti progressisti liberal americani hanno creduto che bastasse circondarsi di star, sorrisi e glamour, che fosse sufficiente sentirsi più cool, più intelligenti, meno populisti, più giusti, a parole, dell’avversario. Senza comprendere che il paese reale è fatto di persone pervase da problemi

reali, ad esempio come avere assistenza sanitaria, come potersi permettere dei pasti sani non solo quelli al fast food, come avere una paga decente, come dare un’ istruzione adeguata ai figli, problemi seri, profondi, sia di ordine economico che culturale.

Ecco, è proprio questo il nocciolo essenziale del problema. Ovviamente non è un problema solo degli Stati Uniti d’America. Ma anche nostro, italiano ed europeo. Nessuno oggi parla più dei sacrosanti DIRITTI SOCIALI, che garantiscono se applicati, o hanno garantito, una vita degna di essere vissuta in modo dignitoso per milioni di persone. I problemi del nostro paese si chiamano povertà, precariato, disoccupazione, sfruttamento dei lavoratori, con non una reale garanzia del posto di lavoro, sicurezza di non rischiare di morire nei cantieri, nelle fabbriche o sulle strade, mentre si lavora. Migliaia, centinaia di migliaia, di giovani e meno giovani, pieni di talento, capacità e di passione che lavorano come camerieri, o altri lavori faticosi, per solo ottocento euro al mese in un paese dove la meritocrazia è un sogno irrealizzabile e le pari opportunità un’illusione assoluta.

Ci troviamo di fronte a una sanità allo sfascio, classi pollaio ovviamente per i figli dei poveri, inflazione che ha tolto ulteriormente il potere d’acquisto alle classi sociali più vulnerabili e povere.

Ecco il vero attuale problema dell’intero mondo occidentale, semplice ma che nessuno si fa carico di risolvere: L’attuale sistema neoliberista del turbo capitalismo ha dato veramente molto a pochi e tolto, diritti, sanità e dignità economica, a tanti a troppi, e continuerà a farlo. Senza alcun dubbio sono questi i problemi che la politica, una politica seria e utile a tutti, dovrebbe affrontare e risolvere. E invece l’unica cosa che interessa alla stampa, specialmente quella liberal e di “centrosinistra” italiana, è stato commentare la capigliatura di Trump, il modo in cui si tinge i capelli, e di insultare definendo analfabeti agli americani che hanno votato Trump. Ma le persone ormai sono stufe e stanche di queste assurde e inutili chiacchiere da salotto, basate su sciocchezze effimere ed inutili. Milioni di cittadini sono sempre più poveri, sempre più sfruttati, sempre più prive di strumenti, che dovrebbero essere garantiti dalle leggi se rispettassero la Costituzione, per vivere dignitosamente. O la sinistra, ritorna a svolgere il suo compito che consiste essenzialmente nel dare voce e difendere gli esclusi, i poveri, i lavoratori sfruttati e precarizzati, chi ha bisogno di assistenza sociale e sanitaria garantita, oppure non servirà più a nulla. Perché di una forza politica che si autodefinisce “sinistra” ma che fa politiche neoliberali, non fa pagare le tasse ai supericchi, che taglia spese sociali, non interessa veramente più a nessuno. E in tutte le elezioni, a qualsiasi livello, viene dimostrato.

Autore

  • Michele BLANCO. Dottore di ricerca in “Diritti dell’uomo e Diritti fondamentali. Teorie, etiche e simboliche della cittadinanza” presso la facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli. Tra i suoi saggi più rilevanti si ricordano: “La vera ragione dei diritti umani e la democrazia partecipativa come premessa al reciproco riconoscimento tra i popoli” (2006), “Democrazia deliberativa ed opinione pubblica emancipata” (2008), “Cosmopolitismo e diritti fondamentali” (2008), “Diritti e diseguaglianze. La crisi dello stato nazionale e al contempo dello stato sociale” (2017), “Nota critica a Thomas Piketty, Capitale e ideologia” (2021) “Nota critica a Katharina Pistor , Il codice del capitale. Come il diritto crea ricchezza e disuguaglianza”, 2021. “Recensione critica a Thomas Piketty, Una breve storia dell’uguaglianza”  2021.

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