A OTTANT’ANNI DA VENTOTENE È TEMPO D’AGIRE PER GLI “STATI UNITI D’EUROPA”

di Giuseppe LUMIA

Sono trascorsi ben ottant’anni da quando, dall’isola perduta di Ventotene, dove erano confinati e reclusi, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, con Eugenio Colorni e altri antifascisti, tra cui Ursula Hirschmann e Ada Rossi, si interrogavano su come uscire dalla terribile crisi della seconda guerra mondiale e progettavano il futuro.

La soluzione che proposero fu lanciata con un manifesto “Per un’Europa libera e unita”. È da leggere, è ancora una sorgente straordinaria, limpida e capace di dissetare il grande bisogno di vera unità che sentono soprattutto le nuove generazioni.

Ma attenzione, non si disegnava l’Europa come è quella di oggi: un’Europa che possiamo definire una sorta di Babele, debole e sconclusionata. Eh sì, lo abbiamo toccato con mano di fronte al dramma della pandemia da Covid-19: è una Babele perché ha diversi e squilibrati sistemi fiscali, inconciliabili livelli retributivi, divergenze sui diritti fondamentali, sulle strategie innovative, sulla lotta alle mafie e al terrorismo, sulla politica del Mediterraneo e sui teatri di conflitto, come abbiamo drammaticamente visto diverse volte, per esempio in Libia e da ultimo in Afghanistan, da cui ci giungono quotidianamente immagini strazianti.

Perché l’Europa non è quella prefigurata dal manifesto di Ventotene? Perché abbiamo imboccato una strada senza via d’uscita, la strada dell’assetto “Confederale”, dove la fanno da padrone i singoli Governi nazionali e dove svolgono un ruolo ancora marginale il Parlamento e il Governo europei.

A Ventotene si pensava invece al futuro di un’Europa “Federale”, si delineava un altro assetto, quello degli Stati Uniti d’Europa.

Oggi, dopo ottant’anni possiamo dire che quel manifesto non è più solo una stupenda utopia ma è anche una stringente necessità.

Se guardiamo alle varie agende che l’umanità dovrà affrontare non nei prossimi ottant’anni bensì nei prossimi dieci anni, capiamo subito che l’Europa attuale arranca e non è in grado di governarle.

Basti pensare all’Agenda sulla green economy, per combattere il cambiamento climatico; all’Agenda sociale, per combattere le disuguaglianze di ogni tipo; all’Agenda della lotta alle mafie e ai terrorismi.

Se guardiamo anche alla geopolitica globale, ci accorgiamo che l’attuale Europa incide poco o niente sugli attuali assetti di potere, dove gli Stati Uniti, la Russia e la Cina si contendono il dominio economico senza risolvere nessuno dei conflitti aperti. La stessa Alleanza Atlantica richiede un’altra Europa, in grado di svolgere un’azione incisiva di cooperazione e di pace.

Fare memoria di Ventotene è allora l’occasione per rompere gli ormeggi e indirizzare finalmente la navigazione verso gli Stati Uniti d’Europa.

Autore

  • Giuseppe Lumia, detto Beppe, è un consulente di impresa ed un politico italiano. Per diversi anni Presidente nazionale del MOVI (Movimento di Volontariato Italiano) è fra i maggiori promotori in Italia del Terzo Settore Sociale. Deputato della Repubblica dal 1994 al 2008 e, poi, Senatore fino al 2018 ricoprendo dal 2000 al 2001 il ruolo di presidente della Commissione parlamentare antimafia.

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