Tempo fa mi venne la curiosità di vedere quali fossero quegli Stati ancora assoggettati alla monarchia. E con mia gran meraviglia, scoprii che ne esistono tanti, ma soprattutto che esiste ancora la monarchia assoluta. Mi era sempre rimasta impressa nella mente la domanda che ci faceva la maestra: “In che anno è finita la monarchia assoluta?” Ed io, sbagliando risposta, dicevo “1815”. E ho sempre continuato a pensare che fosse finita allora, nonostante le urla della maestra e gli studi successivi.
Perciò scoprire adesso che la monarchia assoluta non è affatto finita mi ha un po’ sconvolto. Ma la cosa più sconvolgente che ho scoperto, è che assieme a sultanati ed emirati, ad essere una monarchia assoluta è lo Stato del Vaticano, ossia il luogo da cui parte tutto un movimento di idee incentrate sull’amore, sulla fratellanza, sull’umiltà. Non è un controsenso? Dai loro pulpiti, gli addetti ai lavori, si giustificano dicendo che non è una monarchia come le altre. È una teocrazia. E allora, tramite Google, visto che adesso non c’è più la maestra ad insegnarmi la storia, scopro che la teocrazia, in parole semplici, è la “Forma di governo in cui la sovranità è teoricamente esercitata dalla divinità”. Eppure questa divinità che ora ritroviamo come sovrano di un regno terreno, ci disse: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù» (Gv 18,36). Non c’è bisogno di aggiungere altro.
Ma, visto che si avvicina il Natale, ossia il giorno in cui quella divinità decise di scendere sulla terra per vedere meglio cosa facessero gli umani e per essere uno di loro, mi vien da ricordare un canto che diceva così: “Dormi, dormi, fai la ninna nanna Gesù. Mio figlio, mio Dio, mio caro tesoro, tu dormi e io moro per tanta beltà. Si desta il diletto e tutto amoroso, con occhio vezzoso la madre guardò”. E lui vide il volto di una donna e se ne innamorò…
E allora viene da pensare: “Può mai un esserino nato tra la paglia e il fieno, cresciuto in una modesta dimora, accudito da un padre adottivo che di mestiere faceva il semplice falegname, essere colui che regna su una monarchia assoluta?”