L’Italia è una nazione solo per ricchi e benestanti. La povertà sempre più diffusa, non solo nelle tradizionali regioni del meridione, anche nelle aree più ricche. E per povertà estrema, non si intende solo la mancanza di reddito sufficiente, che la Banca mondiale fissa a 1,90 dollari al giorno, ma una situazione di vita in cui la maggior parte dei diritti dell’uomo sono
Editoriali
Prosegue, con l’approvazione in Senato, l’iter parlamentare della legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni italiane. Sebbene è indubbio che il regionalismo italiano funziona male ma non è detto che una maggiore autonomia sia la soluzione al problema. La gestione della pandemia da Covid-19 in Lombardia, ad esempio, ha evidenziato tutti i limiti del sistema regionale per cui c’è da aspettarsi che l’ulteriore frammentazione delle competenze statali a vantaggio delle Regioni, anziché migliorare l’efficienza dei servizi, potrebbe creare nuovi e più gravi problemi.
Nella società contemporanea la maggior parte delle donne vive ancora in una condizione di minore libertà ed autonomia rispetto agli uomini. In fondo in Italia l’introduzione del divorzio, la cancellazione del delitto d’onore e la riforma del diritto di famiglia sono relativamente recenti; fino al 1996 lo stupro era considerato un reato contro la morale e non contro la persona!
Dalla rivoluzione francese ad oggi “libertà” ed “uguaglianza” hanno animato il dibattito politico. Nel
secolo breve si è contrapposta l’eguaglianza alla libertà, che solo il “mondo libero” offriva. In realtà
l’uguaglianza è libertà come, già nel novecento, ci suggeriva l’articolo 3 della nostra Costituzione.
Il dolore stratificato nelle generazioni di palestinesi genera nuovo dolore ed, allora, non servono muri e steccati per proteggersi dalla barbarie di Hamas. Ogni civile che muore a Gaza ha una famiglia che soffre e si radicalizza.
Nel novembre 1970 comincia in Cile un radicale processo di trasformazione politica, economica e sociale, portato avanti nel rispetto della legge e delle regole costituzionali.
Era il 2 Agosto del 1980, alle 10:25, quando esplodeva una bomba nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. La stagione delle stragi, iniziata nel 1969 con Piazza Fontana, raggiungeva con la bomba di Bologna il più alto numero di vittime in un attentato nel nostro Paese.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito al cambiamento della composizione sociale dell’elettorato dei partiti di sinistra con la perdita di votanti tra i gruppi sociali meno abbienti. Le profonde trasformazioni che hanno riguardato le democrazie occidentali a partire dalla fine del secolo scorso, con il tramonto del fordismo e l’avvio della globalizzazione, hanno messo in
Le diseguaglianze etniche e razziali sono state alla base degli episodi più tragici nella storia dell’umanità e rappresentano ancor oggi uno dei principali ostacoli nel progresso dell’umanità verso la pace e lo sviluppo.
La lotta alle diseguaglianze solleva un grosso interrogativo: dov’è che bisogna intervenire? Ovvero, lo sforzo è di rendere tutti eguali nelle condizioni di partenza o al traguardo finale? La questione non è da poco poiché influisce sul tipo di società e di Stato che saremo chiamati ad edificare