Ho seguito tante storie di vittime di mafia, tutte mi sono entrate dentro, quella di Graziella mi è scesa sino ai più piccoli capillari della mia coscienza.
Il 12 dicembre di 37 anni fa, Graziella Campagna fu rapita e uccisa brutalmente dalla mafia. Aveva solo 17 anni.
Una ragazzina solare, con genitori e fratelli straordinari.
Una ragazzina piena di sogni, strappata alla vita con cinque colpi di fucile: uno alla mano che aveva alzato per difendersi, un altro al volto, altri tre al petto. Rapita e distrutta solo perché, senza volerlo né saperlo, aveva incrociato il cammino spietato di due potentissimi boss mafiosi: Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera.
Graziella, una ragazzina pulita e senza macchie. Nella lavanderia in cui lavorava, trovò un documento nella tasca di un indumento di un cliente, un certo “ingegner Cannata”. Quel documento rivelava che il vero nome dell’uomo era Gerlando Alberti Junior. Graziella non sapeva che si trattava di un latitante in quella zona della Provincia di Messina, con il suo killer di fiducia e protetto dal boss locale Santo Sfameni e dalla sua rete politica.
Con i suoi fratelli Piero e Pasquale Campagna, con alcune qualificate Associazioni, con l’avv. Fabio Repici e Sonia Alfano mi sono battuto con tutte le mie forze per la ricerca delle responsabilità e per evitare che i due boss restassero impuniti.
E’ stato un cammino pieno di ostacoli, in cui non sono mancate le sofferenze. Senza contare tutte le lotte che abbiamo dovuto ingaggiare, anche di recente, con la scarcerazione di Giovanni Sutera.
Ma stamattina, quel dolore e quella sofferenza si sono trasformati in una storia di Speranza e di Liberazione.
In un piccolo centro in provincia di Messina, a poco più di una ventina di chilometri da dove avvenne il brutale assassinio, si è fatto memoria della vita di Graziella, insieme agli studenti delle scuole di Pace del Mela e di Saponara. Una giornata di speranza ed impegno, vissuta intensamente insieme alla famiglia Campagna. I ragazzi delle scuole e i loro docenti mi hanno fatto partecipe di un loro preziosissimo cammino.
Ne è nato un dialogo ed un confronto serrato e impegnativo, tanto naturale quanto appassionato.
A seguire, un monologo teatrale di straordinaria intensità ci ha raccontato di Graziella e della sua vita quotidiana, riportandola così un po’ in vita. Non vi dico le emozioni e le lacrime.
È stata un’esperienza forte e straordinaria, una di quelle che non si dimenticano, ti rimangono dentro per tornare via via a stimolarti, a farti luce soprattutto nei momenti piu bui di quel cammino travagliato che ci spinge all’impegno attuale e a coltivare sane memorie.