La contrattazione collettiva deve dare maggior valore ai diritti dei lavoratori ma a volte capita che alcuni contratti o accordi non derogano al meglio ma al peggio rispetto alla legge, ad esempio, nell’abuso della somministrazione al lavoro o nell’uso dei contratti a progetto che non sono scomparsi.
A queste forme si aggiungono altre forme di precariato che possono nascondere lavori subordinati come le prestazioni d’opera occasionale o tirocini di inserimento al lavoro che poi non si trasformano in rapporti di lavoro.
La proposta di salario minimo se non entra nelle pieghe dei rapporti di lavoro non sortirà gli effetti desiderati e deve andare di pari passo con una legge sulla rappresentanza sindacale utile ad evitare “contratti pirata”.
Infine, come avviene per le certificazioni ambientali o di qualità, anche le imprese che tutelano al meglio i propri lavoratori devono ricevere un attestato di merito, ovvero, non incentivare la precarietà o la flessibilità, ma incentivare chi investe in competenze, crescita professionale e stabilità dei propri lavoratori.