Sta facendo un gran parlare l’inchiesta di “Tuttoscuola” sui diplomi che potrebbero essere “comprati” a suon di migliaia di euro senza frequentare un’ora di lezione.
Merito all’inchiesta ma la politica di cosa si meraviglia?
Da anni sembra che si possa “acquistare” tutto per fare punti , dai 24 CFU, passando per le patenti informatiche e le attestazioni linguistiche, fino ai diplomi e alle lauree.
Per accorgersene basta digitare su i motori di ricerca “diplomi facili” o “24 CFU in 24 ore” e se siete fortunati nel pacchetto vi danno anche una batteria di pentole o una bici.
Basta ipocrisia, si è creato un sistema dove diverse volte vale più la “raccolta punti” che il nostro vero valore di conoscenze e competenze.
Tutto ciò con la complicità di alcuni attori politici e alcune categorie sociali.
Alla fine a pagare sono veramente le persone più in gamba che non vendono la loro dignità al mercato dei “titoli”.
Non ho una soluzione in tasca, ma so che se una persona ha abbandonato un percorso di studi superiore e vuole recuperare questo gap può benissimo frequentare un corso per adulti in una scuola pubblica (con tanto di riconoscimento di crediti) in modo completamente gratuito e allora perché di fronte ad un servizio pubblico ed universale si permette il proliferarsi di diplomifici da migliaia di euro?
Cosa si aspetta a fare una legge che eviti l’acquisto di titoli poco qualificanti e che riconosca, invece, il valore formativo a quei titoli che possono essere riconoscibili e trasparenti?
Negli anni i vari governi hanno esternalizzato i servizi pubblici tra cui istruzione, formazione e lavoro, non migliorando i servizi ma creando forti distorsioni.
Infine, un consiglio a chi ci casca, puoi anche comprarti un diploma o una laurea , ma sappi che con il solo “pezzo di carta” difficilmente andrai avanti, sarà facile capire che è proprio e solo “carta” mentre sforzandoti un poco potresti ottenere un vero titolo, risparmiare soldi e forse nascono maggiori opportunità per te ed eviti che a guadagnarci sarà solo chi ha intascato il tuo “assegno”.