Nella tragedia di Sofocle, Edipo in un solo giorno uccide il padre e genera figli con la propria madre.
Dopo avere letto le liste dei candidati al Parlamento nella circoscrizione molisana, ho pensato che il teatrino delle prime ore si è trasformato in una tragedia greca, con un epilogo degno di Sofocle.
In particolare ho pensato a quanta venale ipocrisia si cela dietro l’atteggiamento di alcuni dirigenti politici del centrodestra molisano, i quali come Edipo passano dal momento di gloria personale agli abissi dell’animo umano.
Ho appreso delle doti impareggiabili (sarà!?) di Cesa e Lotito, candidati all’uninominale, dai dirigenti forzisti e della fiamma, i quali sono alle prese con il malcontento dei propri simpatizzanti e dirigenti (e frra questi, si può immaginare, il noto Filoteo Di Sandro di FdI).
I forzisti mirano ovviamente all’elezione in Parlamento dei molisani sul plurinominale, i “fratellini d’Italia” invece si sforzano di far passare il messaggio secondo il quale il conseguimento di una buona percentuale potrebbe essere la rampa di lancio per il candidato presidente alle regionali, in fondo tutti sperano di avere acquistato il biglietto vincente della lotteria.
Obiettivi diversi che convergono secondo l’ormai canonica tattica della destra italiana che prima vince, senza badare ai distinguo e poi spartisce, a differenza dell’area opposta dove la scissione è quasi una vocazione, ma non sempre con risvolti negativi, almeno quando emergono evidenti e “incestuosi” interessi di bottega, vedi Calenda e Renzi, figli della stessa madre smaniosa di potere che si alimenta di incoerenza e superbia.
La molisanità non sarà certo un requisito per essere un buon politico e un degno rappresentante al Parlamento, ma offre tuttavia una certa rassicurazione agli elettori, i quali, a prescindere dagli orientamenti, hanno la possibilità di incontrare o comunicare con il parlamentare dopo le elezioni. Quindi credo che meritino il plauso i pariti ed i raggruppamenti che hanno conservato questa prerogativa.
Non sarà il nostro Molise a decidere le sorti di questa campagna elettorale, ma dopo il taglio dei parlamentari e considerati i meccanismi di questa legge elettorale, il favorito centrodestra e gli altri partiti, hanno cercato (e in parte sono riusciti) di inviare candidati privilegiati ad occupare collegi apparentemente più marginali, memori anche dell’elezione in Molise del deputato di Italia Viva (ex LeU).
Il tono della campagna elettorale si alza all’indomani della presentazione delle liste, non tanto tra gli opposti e maggiori schieramenti, quanto all’interno dei rispettivi gruppi dirigenti in vista delle prossime e imminenti elezioni regionali.
Le aspettative dei maggiorenti del centrodestra non trovano piena soddisfazione, non tutti potevano essere in corsa per il Parlamento, quindi la posta per la competizione regionale si alza, molti saranno i pretendenti alla carica di presidente della giunta, tra coloro che oggi sono fuori dalla competizione e coloro che si sacrificano per la causa senza successo elettorale.
Anche nel centrosinistra la competizione interna mostra segni esteriori, ma i pretendenti sono in numero inferiore, ad eccezione dei consiglieri PD in carica Facciolla e Fanelli, altri nomi si conosceranno strada facendo a seguito dei risultati delle politiche e delle alleanze tra partiti e movimenti dell’area, per il momento le liste collegate al Pd lavorano alacremente per il superamento della soglia di sbarramento, se dovessero centrare il risultato, sicuramente non faranno mancare la propria proposta per la presidenza della giunta.
Credo di poter affermare che nel ricostituito centrosinistra, attualmente vige un clima di equilibrio e dialogo.
Resta da capire se all’indomani del risultato elettorale, le liste antagoniste della coalizione “lettiana” saranno disponibili a costruire un confronto utile per il programma elettorale regionale, ma appunto bisognerà attendere il responso delle urne.
Di sicuro il Pd avrà il compito di ristabilire un ponte con il M5S e forse anche con Italia Viva e Azione, così come Sinistra Italiana e Verdi dovranno cercare punti di incontro con le liste di sinistra a partire da Unità Popolare di De Magistris.
Una cosa è certa, anche per le elezioni regionali del Molise, la destra troverà un accordo anche nell’ultimo giorno utile per la presentazione delle liste, mentre la sinistra discuterà a lungo se – lo dico con un po’ di ironia – il presidente dovrà indossare un colletto alla francese o una camicia alla coreana.