GERMANIA CONSIDERAZIONI SUI RISULTATI DEFINITIVI

di Michele BLANCO

I liberali, colpevoli del voto anticipato e di provvedimenti (anche in Europa) pro austerity, spariscono dal parlamento. La giusta punizione.

Il partito personale di Sara Wagenknecht, nato dalla scissione della Linke che alle elezioni europee prese il 7%, rimane fuori per un soffio dal parlamento. Dovevano rappresentare la nuova sinistra. Il suo intervento al parlamento in favore della mozione dei democristiani contro i migranti, con la relativa astensione sul voto, ha avuto l’effetto opposto di quello di Haidi della Linke.

Ha chiarito che la sinistra per essere tale deve essere per i diritti sociali, antirazzista e antifascista, allo stesso tempo, senza nessuna differenza.

La sua esclusione dal parlamento ha un altro effetto: permetterà la Grande coalizione tra democristiani e socialdemocratici senza bisogno dei Verdi.

Questo è un elemento decisivo perché all’opposizione non ci saranno solo i nazisti dell’Afd ma anche la sinistra rosso verde che sommando i seggi ottenuti, insieme, sono la prima opposizione. È bene ricordarlo.

Inoltre il 4,97 per cento dei voti del partito della Wagenknecht sono voti di sinistra.

I socialdemocratici pagano e pagheranno 30 anni di politiche sbagliate che, nonostante alcuni provvedimenti sociali del primo periodo della cancelleria Scholz, hanno dimostrato di essere un partito oramai centrista , come il PD in Italia, e, infatti, buona parte dei voti persi sono finiti alla Cdu che a sua volta ne ha persi molti a favore di Afd.

Sperando che un’opposizione di sinistra formata da Die Linke e Bündnis 90/Die Grünen si faccia sentire e sia incisiva, da questo, si può provare a costruire un futuro migliore.

Autore

  • Michele BLANCO. Dottore di ricerca in “Diritti dell’uomo e Diritti fondamentali. Teorie, etiche e simboliche della cittadinanza” presso la facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli. Tra i suoi saggi più rilevanti si ricordano: “La vera ragione dei diritti umani e la democrazia partecipativa come premessa al reciproco riconoscimento tra i popoli” (2006), “Democrazia deliberativa ed opinione pubblica emancipata” (2008), “Cosmopolitismo e diritti fondamentali” (2008), “Diritti e diseguaglianze. La crisi dello stato nazionale e al contempo dello stato sociale” (2017), “Nota critica a Thomas Piketty, Capitale e ideologia” (2021) “Nota critica a Katharina Pistor , Il codice del capitale. Come il diritto crea ricchezza e disuguaglianza”, 2021. “Recensione critica a Thomas Piketty, Una breve storia dell’uguaglianza”  2021.

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