GOVERNO TAGLIA GLI STIPENDI PIÙ BASSI

di Michele BLANCO


Un grande taglia-stipendi per i cittadini, mentre per gli stipendi di Ministri e sottosegretari c’è un bel fondo da mezzo milione. Con questo vediamo il vero volto del governo di destra Meloni. Secondo svariate simulazioni di molti quotidiani e sindacati a perderci soldi e potere d’acquisto nel 2025 sono i lavoratori con redditi basi in particolare fra i 10mila e 35 mila euro i quali oltre a non avere 1 euro in più di stipendio, rispetto al 2024 vedranno le loro buste paga sforbiciate fra i 5 e i 100 euro nel 2025. Infatti sembra certo che mancheranno all’appello fino a 1200 euro netti, addirittura, per chi ha redditi fra gli 8500 e i 9000 euro l’anno. Pensate che grave perdita se non un vero e proprio disastro per tutte queste famiglie con redditi oggettivamente molto bassi. Tutto a causa dei gravi errori e pasticci e delle scelte di chi non riesce nemmeno a confermare le misure dei precedenti Governi sul cuneo fiscale (fra cui il Conte II): il governo Meloni ci ha messo lo zampino e ha fatto gravissimi danni. Tagli incredibili in busta paga, zero misure contro il carovita, una miseria da 1,8 euro sulle pensioni minime. Domandiamoci che fine hanno fatto i 1.000 euro con un click? A questo aggiungiamo l’aumento delle tasse indirette come il gasolio che aumenterà di 1 e 2 centesimi in più al litro. I rincari dal benzinaio scatteranno non appena il governo approverà il decreto attuativo, in ogni caso quest’anno.

Autore

  • Michele BLANCO. Dottore di ricerca in “Diritti dell’uomo e Diritti fondamentali. Teorie, etiche e simboliche della cittadinanza” presso la facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli. Tra i suoi saggi più rilevanti si ricordano: “La vera ragione dei diritti umani e la democrazia partecipativa come premessa al reciproco riconoscimento tra i popoli” (2006), “Democrazia deliberativa ed opinione pubblica emancipata” (2008), “Cosmopolitismo e diritti fondamentali” (2008), “Diritti e diseguaglianze. La crisi dello stato nazionale e al contempo dello stato sociale” (2017), “Nota critica a Thomas Piketty, Capitale e ideologia” (2021) “Nota critica a Katharina Pistor , Il codice del capitale. Come il diritto crea ricchezza e disuguaglianza”, 2021. “Recensione critica a Thomas Piketty, Una breve storia dell’uguaglianza”  2021.

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