IL  DECRETO  CLIMA  DEL  GOVERNO  PER  PROTEGGERE  I  LAVORATORI  NELL’ERA  DELL’EBOLLIZIONE

di REDAZIONE

Antonio Guterres, segretario generale della Nazioni unite, ha lanciato l’allarme: è finita l’era del riscaldamento globale, ora la Terra “è entrata in quella della ebollizione” quindi aggiunge che “per gli scienziati è inequivocabile: gli esseri umani sono responsabili” e “l’unica sorpresa è la velocità del cambiamento”.

Il governo predispone il Decreto Clima per la tutela dei lavoratori dal caldo. Il decreto però, a detta delle organizzazioni sindacali, è insufficiente ed andrebbe migliorato. Esso tutelerebbe solo il 10% dei lavoratori, restando esclusi tutti i precari.

Nel decreto mancano gli stagionali che lavorano all’esterno, come pure i rider o i precari a partita iva. Restano esclusi, osserva la Cisl, il 90% dei lavoratori agricoli che poi sono quelli che stanno lavorando in condizioni di forte difficoltà e che consentono ai nostri prodotti di essere raccolti. Insomma il decreto varato dal governo non solo è tardivo ma tiene fuori molti lavoratori che andavano garantiti.

Pochi giorni fa è morto in Sardegna un operaio antincendio con contratto semestrale, mentre in Lazio un bracciante è stato ritrovato morto nei campi, stroncato dal caldo.

Entrambi dal Decreto Clima e dalle altre misure governative non avrebbero ricevuto alcuna tutela!

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