INCREMENTO OCCUPAZIONALE E GOVERNO MELONI

di Pino D'ERMINIO

Il governo Meloni – entrato in carica il 22 ottobre 2022 – mena gran vanto dell’incremento occupazionale post covid-19, attribuendosi il merito di avere conseguito il migliore risaltato di sempre. «Fu vera gloria?»

Occorre distinguere preliminarmente tra “occupati” ed “unità di lavoro” (ULA). Nella definizione statistica di occupato non si tiene conto delle ore lavorate, quindi l’occupato vale uno anche se ha un lavoro a tempo parziale od è in cassa integrazione, parimenti vale sempre uno anche se svolge lavoro straordinario; invece per calcolare le ULA si conteggiano le ore lavorate (in meno od in più) rispetto all’orario contrattuale. Prendendo in esame gli indici dell’andamento trimestrale degli occupati e delle ULA dal primo trimestre 2007 (indice 100) al terzo trimestre 2024, si vede che gli occupati hanno sopravanzato le ULA, specialmente durante la crisi dovuta al covid-19, quando si è fatto massiccio ricorso alla cassa integrazione ed a riduzioni di orario di lavoro (gra. A).

Gra. A – Numeri indice occupati ed ULA dal 1° trimestre 2007 (= 100) al 3° trimestre 2024

Da un punto di vista sociale ed economico è più significativo considerare le ULA, sia perché il tempo di lavoro ridotto è prevalentemente involontario e sia perché tra l’andamento delle ULA e quello del PIL reale (cioè a moneta costante) esiste un accordo molto stretto (gra. B).

Gra. B – Numeri indice PIL reale ed ULA dal 1° trimestre 2007 (= 100) al 3° trimestre 2024

Il PIL ha raggiunto un massimo nel 3° trimestre 2007; è crollato con lo scoppio nel 2008 della bolla finanziaria, causata dai mutui spazzatura USA; dopo un inizio di ripresa nel 2010 è ripiombato in crisi nel 2011 (dimissioni del governo Berlusconi, sostituito dal governo “tecnico” Monti); con il 2013 si è avviata una lenta ripresa, drammaticamente interrotta dal covid-19; al 3° trimestre 2021 si è recuperato il PIL pre-covid; nel 2022 si è avuto un incremento del 4,8%; nel 2023 l’incremento è sceso allo 0,8% e per il 2024 si stima un più 0,5%.

Dal 2008 al 2019, escluso il 2011, le ULA mostrano indici più alti del PIL, il che indica un peggioramento della produttività del lavoro; un miglioramento si è invece registrato nel 2022, mentre dal 2023 la produttività del lavoro è nuovamente regredita. Il valore massimo di 24.655 migliaia di ULA, registrato nel 1° trimestre 2008, è stato finalmente superato nel 4° trimestre del 2023, con 24.684 mila ULA, e nel 3° trimestre 2024 ha raggiunto 24.926 mila ULA. A quali provvedimenti economici si può ascrivere la recente crescita delle ULA, oltre che al fisiologico rimbalzo dopo la pandemia? I provvedimenti macroeconomici paiono due: il superbonus 110%, contenuto nel decreto-legge “Rilancio”, n. 34 del 19 maggio 2020, ed il PNRR, disegnato dal governo Conte II a gennaio 2021, rivisto con modifiche e integrazioni dal governo Draghi e varato il 22 giugno 2021, per un ammontare complessivo di 222 miliardi, poi integrati con altri 3 miliardi dal governo Meloni. Non risultano altri provvedimenti strategici di stimolo al PIL e dunque alle ULA, che al PIL sono fortemente connesse. Se è dunque vero che nel corso del governo Meloni si è raggiunto il numero di unità lavorative più elevato di sempre, tale risultato appare la conseguenza dei provvedimenti macroeconomici emergenziali introdotti dai due governi precedenti.

La variazione delle ULA non ha interessato in maniera omogenea tutti i settori economici. Confrontando le ULA al 3° trimestre 2007, 2022 e 2024, si scopre che la crescita occupazionale durante il governo Meloni è largamente dovuta ai servizi privati; i servizi pubblici e l’industria danno un minore apporto positivo, mentre l’agrisilvicoltura e la pesca regrediscono; preoccupante è il dato che conferma la deindustrializzazione dell’Italia, rispetto al 2007 (gra. C).

Gra. C – Migliaia di ULA al 3° trimestre 2007, 2022 e 2024 per settori economici

Autore

  • Giuseppe (detto Pino) D’Erminio è nato a Termoli il 26 aprile 1950. È laureato in Economia e commercio. Fino al 2016 ha lavorato nel settore assicurativo, area marketing, presso direzioni di compagnie e come consulente. Ha aderito al Manifesto ed al Pdup, quando furono costituiti. Successivamente è stato delegato sindacale per alcuni anni nel Consiglio d’azienda dell’impresa dove lavorava. Negli ultimi anni ha collaborato e collabora tuttora con associazioni e gruppi civici.

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