Sempre sorridente, mite ma radicale nelle idee, un’intelligenza lucida ed acuta, una cultura enorme ma mai ostentata; questa era Lorenza Carlassare giurista, costituzionalista e accademico italiano.
È stata la prima donna in Italia ad avere una cattedra di Diritto Costituzionale, cosa non facile se sei donna e sei costretta a misurarti in un ambiente dove primeggiano avvocati e professori maschi, cognomi blasonati e studi consolidati.
Ad un convegno a Vicenza ove venne chiamata a dare il suo contributo di relatrice, nel ricordare i valori dei diritti sociali già previsti nella Costituzione di Weimar poi rimossa dal nazismo, ebbe a spiegare il fondamentale concetto dell’eguaglianza, sancito nella nostra Costituzione all’art. 3, affermando che “ignoranza e miseria sono i principali ostacoli da rimuovere: è superfluo chiedersi a cosa serva la libertà di stampa per un analfabeta o per chi non può procurarsi un giornale, o che senso abbia attribuire il diritto di voto a chi non è in grado di informarsi per fare una scelta cosciente. In uno Stato democratico si tratta piuttosto di creare le condizioni materiali per una libertà accessibile a tutti. L’istruzione e un minimo di benessere economico sono precondizioni della democrazia; i diritti politici non sono davvero isolabili dai diritti civili e dai diritti sociali”.
A pochi giorni dalla sua scomparsa, noi de l’Eguaglianza, vogliamo ricordarla con questo suo pensiero sperando di contribuire nel nostro piccolo alla rimozione di tali ostacoli.