La Meloni si alimenta delle nostre paure e perciò agitare l’antifascismo non ci aiuterà a limitare i danni della sconfitta.
Se oggi un partito, fino ad ieri, ai margini della nostra società potrebbe non solo vincere, ma avere il suo primo Presidente del Consiglio – per di più donna -, questo potrà avvenire solo grazie alla nostra straordinaria Costituzione democratica.
Probabilmente la prima a saperlo è proprio la Meloni che non ha bisogno di “olio di ricino” per riuscire nel suo programma politico.
Di fronte al paventato pericolo del “fascismo” dove è un fronte Repubblicano unito?
Come mai il Segretario del più grande partito del centrosinistra ha rifiutato di costituire un fronte Repubblicano, che comprendesse non solo SI e Verdi ma anche il M5S è altre forze , nonostante, si agiti il pericolo di una deriva autoritaria?
Forse il problema non è un nuovo “fascismo” ma l’incapacità di costruire un’agenda sociale, perché è più facile fare una riforma pensionistica (vedi Fornero) oppure privatizzare il servizio idrico magari insieme alla stessa Meloni, pur di non aprire una stagione fatta di Diritti al Lavoro e Diritti Civili.
E quando va male che si fa? Come al solito si “abbaia al ritorno delle destre”!
Per fortuna abbiamo una Costituzione che ancora “Esiste” e soprattutto “Resiste” ed i cittadini sapranno ancora difenderla da nuovi attacchi, in attesa di soggettività politiche che sappiano meglio rappresentarla.