L’ ASSURDITA’ DELLA GUERRA

di REDAZIONE

“Mamma, ho visto al telegiornale l’intervista fatta ad una donna a cui hanno ucciso la figlioletta in questa guerra tra israeliani e palestinesi. E lei diceva che non se ne sarebbe mai andata via dalla sua casa, dal suo territorio perché era un suo diritto stare là. Ma mamma, perché quella donna ha preferito che morisse la figlia pur di rimanere in quel posto?”

Ecco, una tale domanda non me l’ha fatta una bambina in cerca di perché, ma una figlia ormai adulta e pronta ad essere a sua volta una madre e che non concepisce che possa esserci una mamma che abbia sacrificato sua figlia per una guerra assurda. Neanche io avrei mai concepito una cosa del genere. Avrei preso i miei figli e sarei scappata via. Perché questo fanno le madri. Cercano di salvare gli innocenti, coloro che non centrano nulla con le guerre ma che purtroppo sono le prime vittime di queste violenze immotivate. In una guerra, a morire dovrebbero essere solo i soldati, perché loro hanno scelto di fare il soldato e di combattere. Una scelta assurda, soprattutto in questa epoca dove non si combatte più per difendere la vita degli altri, ma per difendere un territorio e i profitti che esso può dare.

Se gli uomini e le donne si rifiutassero di andare in guerra, le guerre non ci sarebbero. Se migliaia di persone provenienti da tutto il mondo andassero nei luoghi di guerra e, privi di armi, marciassero compatti contro i carri armati invasori, probabilmente le guerre non ci sarebbero, perché se un generale ordina di sparargli contro, ne scaturirebbe una guerra fra un solo Stato contro il resto del mondo e non credo che converrebbe. Ma l’assurdità più grande è quella di combattere per il possesso di un territorio, solo perché lo si considera una propria proprietà. Quando poi basta una bomba, un terremoto, un’ alluvione e di quelle case non resta più nulla, solo i ricordi. Ecco, questa è una guerra di ricordi. Il passato che ancora domina sul presente.

Ci sono tanti israeliti e palestinesi che vorrebbero vivere insieme come un unico popolo. Ma gli viene impedito da chi, pur di far prevalere i loro egoismi spacciandoli per diritti, è capace di far morire i propri figli.

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