Un principio lontano dall’essere pienamente attuato è quello del diritto al lavoro delle persone con disabilità. Esso è previsto e riconosciuto dall’art. 27 della Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità ed è stato recepito anche dal legislatore italiano.
La realtà tuttavia è altra ed il mondo del lavoro è molto restio ad adeguarsi a simili principi. Sovente le barriere diventano veri e propri ostacoli insormontabili all’assunzione del disabile, o al mantenimento del posto di lavoro del dipendente divenuto disabile, quando sarebbero sufficienti piccoli adattamenti e modifiche poco costose per realizzare l’obiettivo. Barriere tecniche che a ben vedere c’entrano poco con la disabilità e molto con la capacità della società di adattarsi alle esigenze di tutti i suoi membri.
È, in sintesi, “l’accomodamento ragionevole” lo strumento che permettere al disabile di esercitare il proprio diritto al lavoro su base di eguaglianza con gli altri uomini.