Cortese ministro , quello in foto è un esempio tipico di “radical chic ecologista”, spesso evoluzione dei “radical chic comunisti”.
Si, per circa 20 anni, ho difeso il giardino di casa, perché è un giardino talmente grande che al suo interno ci sono valli, fiumi, montagne e distese di cielo e tanta biodiversità.
Lo ho difeso, perché mentre qualcuno prometteva che un “certo tipo di sviluppo” avrebbe portato “benessere”, al contrario, ho visto morire e ammalarsi persone, a volte, molto giovani, scomparire corsi d’acqua, l’orizzonte coperto completamente da “polveri grigie”, però pensandoci bene, quelli che proponevano il “benessere” non proponevano la “felicità”.
Aggiunga pure che sono uno di quei “radical chic” che se può preferisce la bici all’auto e che da anni non mangia carne, proprio una delle specie più pericolose per il “clima”.
Grazie a lei, scopro che la crisi climatica è in gran parte colpa mia, perché in questi anni mi sono preso cura del “mio giardino” in nome della collettività, mentre i “nuovi pionieri”del “benessere” vogliono far passare gli inceneritori e le trivelle come “economia circolare” per lo più per i propri profitti.
Pensare, che ho anche sempre creduto che difendere il ” mio giardino ” sarebbe stato utile anche per fermare le ecomafie nei territori…
Certo, però, una cosa non l’ ho capita, cosa è questa roba della transizione ecologica, mi pare più una trovata di “branding”.
Provo a spiegarmi, come fanno gli alberi o le montagne a transitare ecologicamente e dove?
Ministro se vuole mi chiami pure Panda o se preferisce Orso marsicano, quello che vaga sui Monti Ernici in attesa di un Parco Naturale , mentre a Valle non si riempie di cinghiali ma di mega impianti di trattamento di rifiuti che hanno poco di “transizione ecologica” ma più di “greenwashing”