Riflessioni POST SCRIPTUM
Approfitto per anticipare una considerazione all’attenzione della carovana che si è messa in moto, sul tema decisivo delle risorse: la struttura del prelievo fiscale è l’ostacolo forse più ostico, per la dimensione globale che hanno assunto economia e finanza.
Non a caso molti dei soggetti promotori sono attivi nel campo del commercio internazionale, della lotta contro gli squilibri globali e per la difesa di quanti pagano i prezzi più alti per l’esplodere delle disuguaglianze.
Riflettiamo se non sia il momento di salire di livello allargando il campo di azione all’Unione Europea: il momento giusto, per le difficoltà dei poteri dominanti di risolvere le contraddizioni di cui sono artefici o complici; e il momento necessario perché il tempo stringe e i prezzi, si fanno sempre meno sopportabili per le grandi masse.
Salario minimo europeo, reddito di base europeo, cassa integrazione europea sono temi in agenda su cui si può innestare una campagna per uno spazio fiscale europeo. Vorrei suggerire che potrebbe essere perfino più percorribile, meno utopistica, una rivendicazione a livello continentale rispetto alla rincorsa di una controparte nazionale sfuggente, probabilmente destinata a rivelarsi inadempiente per difetto di titolarità, quand’anche fosse possibile farle condividere le richieste avanzate.
Significa allargare il fronte dei soggetti e il livello delle controparti con una strategia un po’ più complessa di quella del puro e semplice atto di testimonianza, magari utile a ottenere qualche titolo sui quotidiani ma destinato a finire lì.
