L’ITALIA DELLE DISEGUAGLIANZE TERRITORIALI: IL CASO DEL MOLISE

di Vincenzo NOTARANGELO

In Italia, l’eguaglianza territoriale resta una ferita aperta. Se è vero che la nostra Costituzione sancisce il principio di uguaglianza, nella pratica quotidiana esso si scontra con una realtà di profonde disuguaglianze tra Nord e Sud, tra città metropolitane e aree interne. Il Molise, regione spesso ignorata nel dibattito nazionale, è uno degli emblemi di questo divario.

Con una popolazione inferiore ai 300.000 abitanti e un tessuto economico fragile, il Molise affronta da anni un progressivo spopolamento. I giovani emigrano in cerca di opportunità, lasciando dietro di sé un territorio che fatica a innovarsi e un sistema produttivo spesso incapace di competere sui mercati globali, anche a causa di una politica di stampo “feudale” e clientelare e poco attenta alle dinamiche di un mondo economico in continuo mutamento. La carenza di infrastrutture adeguate — sia fisiche che digitali — aggrava ulteriormente il problema, isolando il Molise non solo dal resto del Paese, ma anche dalle dinamiche di sviluppo contemporanee.

Ma bisogna partire dal presupposto che l’eguaglianza dei territori è una questione di diritti: non è accettabile che vivere in un piccolo comune molisano significhi avere meno opportunità di accesso alla salute, all’istruzione e al lavoro rispetto a chi vive in una grande città del Nord. Per invertire questa tendenza, occorre dunque una politica che valorizzi le specificità locali senza condannarle all’irrilevanza, investendo in infrastrutture sostenibili, innovazione e servizi pubblici.

Il Molise è una terra ricca di eccellenze umane, culturali e materiali dimenticate e può diventare un laboratorio – sociale e politico – per ripensare il rapporto tra Stato e territori, dimostrando che anche le aree interne possono essere protagoniste dello sviluppo nazionale.

Serve però una sinistra coraggiosa, capace di essere nei fatti discontinua e davvero alternativa al conservatorismo del centro e delle destre che nei decenni hanno condannato il territorio all’attuale declino. Una sinistra capace di agire concretamente a difesa dell’eguaglianza con politiche sociali ed economiche adeguate a tale missione.

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