PER UN’EUROPA DELL’EGUAGLIANZA

di Vincenzo NOTARANGELO

L’augurio è che il Parlamento Europeo che verrà eletto nei prossimi giorni sia composto da membri che si rivedano nei «valori della libertà, dell’uguaglianza e della tolleranza». 

Per onestà va detto che la campagna elettorale, almeno in Italia, è stata inadeguata nei contenuti, ripiegata su temi demagogici che poco hanno a che fare con l’Europa, e dal profilo bassissimo fino ad arrivare a chi, per qualche passaggio televisivo in più, ha invitato a votarlo disegnando il simbolo della “X  MAS”. 

Quale idea d’Europa si ha? Quale ruolo e quali poteri assegnarle in futuro? 

Poteva essere una campagna elettorale in cui ci si occupava del costante divario fra i pochi ricchi e la sempre più crescente moltitudine di non abbienti, ormai sprovvisti delle cose più elementari, a cui si nega la possibilità di soddisfare anche i diritti fondamentali ed i bisogni primari quali il lavoro, la salute, l’abitazione, l’istruzione, l’alimentazione, ecc. ed, invece, nessuna critica vera al neoliberismo che continua ad essere per tutti la ricetta da seguire, mentre è chiaro che il sistema non regge più e la già precaria situazione è destinata solo a peggiorare. 

L’idea e gli ideali che mossero la costituzione dell’Unione appaiono essere in crisi e si è lontani dal realizzare quella “sobria proposta di creare un potere democratico europeo” pensata da Altiero Spinelli. 

Occorrerebbe che il nuovo Parlamento Europeo ingaggi una lotta contro il lavoro sottopagato e precario camuffato in crescita da indici, quali il PIL, funzionali solo alle politiche liberiste  e, ancora,  promuova effettivamente la diversità e l’uguaglianza, in primis l’eguaglianza al lavoro.

Al nuovo Parlamento Europeo inoltre il compito di spingere gli Stati Membri a favorire in ognuno di essi l’uguaglianza e l’inclusione sociale di minoranze etniche e religiose, assicurandosi che nessun cittadino sia lasciato indietro. 

Ecco che le elezioni europee acquistano un significato vero. 

È necessario rilanciare l’idea degli Stati Uniti d’Europa se si vuole realizzare un’Europa sociale ed inclusiva perché il progetto di federazione europea, per dirla con le parole di Spinelli, non è un bell’ideale a cui rendere omaggio né un invito a sognare, ma un invito a operare e ad agire ora, nella  nostra  attuale  generazione.

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