PIÙ EGUAGLIANZA E PIÙ DEMOCRAZIA, IL LIBRO DI MICHELE BLANCO CI AIUTA A CONOSCERE E A NON PERDERE LA SPERANZA

di Vincenzo NOTARANGELO

Recensione a “Introduzione al percorso intellettuale di Jürgen Habermas Habermas sociologo o filosofo? Certamente un intellettuale volto alla ricerca costante dell’emancipazione della persona umana”, Lanciano, Carabba, 2024.

Quello dell’amico Michele Blanco, collaboratore di questa testata, non è soltanto un libro bello e piacevolissimo da leggere ma è soprattutto, semplicemente e straordinariamente, utile. Perché conoscere l’Introduzione al percorso intellettuale di Habermas ci aiuta a comprendere e leggere meglio i limiti e le potenzialità della società di oggi. 

Il grande intellettuale propone, nella sua teoria della democrazia deliberativa, che le decisioni sono legittime solo in quanto derivano da un ricco e articolato processo di pubblica discussione, che si svolge nei contesti informali, nell’opinione pubblica, nei media e non solo nei Parlamenti. Solo il passaggio attraverso questi filtri (e non le sole elezioni normali previste negli stati democratici) autorizza quella che Habermas chiama una presunzione di ragionevolezza per i risultati cui infine si perviene. Risultati che ovviamente, in una vera democrazia, sono sempre rivedibili e modificabili in meglio, con la presentazione di nuovi argomenti più giusti e convincenti o la riproposizione di vecchi argomenti che razionalmente sembrano migliori delle scelte effettuate, in passato, che non hanno funzionato alla perfezione. 

E proprio l’essenzialità del percorso democratico di Habermas è un tema oggi maledettamente attuale e fondamentale, laddove la democrazia viene invece spesso data per scontata, o peggio compiuta, attraverso formalismi a volte spinti al limite del feticismo istituzionale, dimenticando il vero motore: il libero scambio di idee tra cittadini. 

Occorre pertanto riscoprire la sfera pubblica habermasiana, ovvero l’insieme delle interazioni discorsive che si costruiscono e si intrecciano nella società civile, e nelle relazioni tra questa e il sistema politico: nella sfera pubblica si produce, secondo Habermas, “potere comunicativo”, ossia il potere delle idee dei cittadini tutti e degli argomenti, delle credenze e delle opinioni, che poi concorrono (insieme o contro altri poteri) a determinare il corso delle decisioni politiche, che ricordiamolo riguardano tutti. Ed è per questo che la sfera pubblica si pone come un luogo conflittuale, tanto di legittimazione quanto, al contrario, di delegittimazione e contestazione delle istituzioni politiche e sociali. Il presupposto normativo da cui parte la discussione pubblica è che la sfera pubblica vada intesa come quello spazio assolutamente insostituibile dove i tutti cittadini possano partecipare in modo paritario al processo decisionale, ritenendosi come co-autori di diritti, che si concedono l’un l’altro in quanto membri di un’associazione di esseri umani liberi e uguali, uniti da vincoli fondamentali di solidarietà. 

Fondamentale un riferimento all’Europa: Jürgen Habermas sostiene infatti che fino a quando il parlamento europeo non avrà gli stessi poteri effettivi di un parlamento nazionale non ci sarà una vera legittimazione democratica. Più democrazia, con maggiore partecipazione democratica dei cittadini europei, con più solidarietà sono gli unici antidoti che l’intellettuale tedesco propone per realizzare una riforma ormai necessaria che sia capace di far uscire l’UE dalla crisi istituzionale e di credibilità in cui da troppo tempo si dimena. 

L’ambizione della proposta di Habermas, e si spera di tutti noi, deve essere quella di contribuire alla nascita di un nuovo modello di società, sia nazionale che mondiale, più giusto e con meno disparità. L’ombra del nazionalismo e del sovranismo, come viene giustamente fatto notare nel testo, rischia di allungarsi pericolosamente su un Occidente indebolito da democrazie in bilico e capitalismo sfrenato, disumano e senza regole. 

Bisogna porre rimedio con un’Europa più forte ma soprattutto più democratica, che tenga conto delle esigenze delle persone comuni, e lavorare a una unione sovranazionale di partiti progressisti in favore della costruzione europea effettivamente contraria alle attuali politiche di austerità e lontana dalle crisi finanziarie sempre più ricorrenti nel sistema capitalistico odierno. 

Tutto ciò non è affatto un’utopia ma si può concretamente realizzare – e si torna al punto di partenza – proprio attraverso la società dialogante di Habermas: dove tutte le persone sono davvero sullo stesso piano di uguaglianza e parità effettiva.

L’Eguaglianza, è proprio il caso di dirlo, mi unisce a Michele Blanco, una comunanza di valori e principi, un’unica missione che ho il privilegio di svolgere insieme ad una persona che ha il merito di aver scritto un libro davvero interessante, un’opera che consiglio caldamente ai nostri lettori per la sua innegabile profondità e utilità.

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