RACCOLTA DIFFERENZIATA O INCENERITORE PER ROMA?

di REDAZIONE

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Il sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, annuncia che l’inceneritore per Roma sarà pronto entro il 2025.

Il sindaco ha anche ribadito che il nuovo piano di gestione rifiuti sarà approvato entro la fine di Luglio e le dimensioni dell’inceneritore saranno parametrate al raggiungimento degli obiettivi europei di raccolta differenziata, riciclo e riduzione, senza nessun ulteriore sovradimensionamento.

In ogni caso, ha affermato Gualtieri, sarà comunque necessaria una discarica di servizio con un disvalore di circa il 5% contro il 35% attuale.

Ma è a questo punto che nascono le domande attualmente senza risposta: dove verrà costruito l’impianto?  Come verrà raffreddato? Dove sarà collocata la discarica per il conferimento delle ceneri, rifiuto speciale che l’inceneritore produce con il suo ciclo di lavorazione? Chi pagherà l’acquisto dei crediti per compensare le emissioni clima alteranti prodotte dall’inceneritore che, a partire dal 2026, saranno tassate dall’unione Europea?

Sarebbe stato meglio che i cittadini fossero stati investiti prima della scelta, chiedendo loro di decidere sul tema.

Evidentemente si teme l’opinione della cittadinanza ma, in democrazia, anche quando esprime una voce di dissenso vi è arricchimento fosse solo per meglio ponderare i problemi ed approntare soluzioni meditate anziché rattoppi dell’ultimo momento.

Certamente la dimensione di Roma per popolazione e per territorio richiede una particolare e maggiore attenzione, rispetto alla norma, nella predisposizione del piano di raccolta differenziata, ma è proprio per questo che si predispongono dei piani!

La popolazione occidentale acquista infatti sempre più spesso cibi confezionati, predilige imballaggi e contenitori di plastica per qualsiasi tipologia di prodotto e richiede una varietà sempre più ampia di prodotti industriali, sia che si tratti di beni di consumo durevoli (come televisori, cellulari, frigoriferi, veicoli) che di articoli “usa e getta”.

Tra i Paesi dell’Europa occidentale è l’Italia quello che ricorre, più degli altri, all’uso delle discariche a cielo aperto; per citarne una, si pensi alla mega discarica di Malagrotta dove venivano stoccati i rifiuti indifferenziati di Roma. 

Ma a questo punto cosa fare?

Magari prima di dare il via alla realizzazione di un termovalorizzatore per la capitale si poteva iniziare dall’approntare un valido sistema di raccolta differenziata perché l’affermazione che a Roma è impossibile fare differenziata è la negazione del concetto di società e di vivere civile, oltre che a dir poco offensivo per i romani ritenuti incapaci di comportamenti ormai abituali per tutti gli italiani che vivono in provincia.

Certamente la dimensione di Roma per popolazione e per territorio avrebbe richiesto maggiore attenzione nella predisposizione del piano di raccolta differenziata, ma è per questo che si predispongono dei piani!

Se vogliamo proteggere la nostra salute e preservare la natura, dobbiamo agire per cercare di limitare il più possibile il problema dei rifiuti, mettendo in atto però le scelte più ecologiche possibili, quale non è certo la realizzazione di un termovalorizzatore.

I cittadini opportunamente sensibilizzati ed informati saranno chiamati a fare una buona raccolta differenziata, ricordandoci che sono tantissimi i materiali che possono essere riutilizzati e riciclati più volte.

I costi economici per lo Stato e la qualità della vita per le persone ne gioverebbero!

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