Rom: sempre due pesi e due misure.

di Santino Alexian SPINELLI

Negli anni ’90 i rom scappavano dalla guerra dei Balcani. Erano profughi ma nessuno li voleva. Non trovarono accoglienza, favori mediatici e sociali e braccia aperte come gli ucraini oggi.

Furono classificati immigrati, clandestini e indesiderati e trattati come tali. Trovarono non accoglienza e solidarietà ma segregazione nei campi nomadi, emarginazione e progetti ad hoc che produssero assistenzialismo becero rinforzando antichi stereotipi. Furono considerati nomadi quando invece provenivano da case e villaggi distrutti dalla guerra assieme ai loro documenti. Ecco allora il business dei furbi: associazioni che sfruttarono le ingenti somme messe a disposizioni dalle istituzioni italiane ed europee per creare assistenzialismo becero che prosegue a tutt’oggi relegando le famiglie rom nei fatidici campi nomadi facendo di loro un facile bersaglio mediatico e sociale le cui conseguenze sono tutt’ora evidenti. Nessuna forma di inclusione reale, nessuna valorizzazione culturale, solo stereoripate immagini con colate di odio e di rifiuto. Mafia Capitale ha scoperto solo in parte il business di fondo a discapito di innocenti. Ora la storia si ripete in Ucraina. I profughi rom e quelli di colore sono vittime di discriminazioni. Non sono profughi come gli altri ma piuttosto recepiti come immigrati non desiderati e sono aggrediti e fatti oggetti di violenza tanto in Ucraina quanto in Polonia. Di fronte ai rom, bambini, donne e anziani la solidarietà e l’umanità si arrestano o deviano. Due pesi e due misure. Allora tutto diventa ipocrisia e solidarietà di facciata o di propaganda. I rom e le persone di colore smascherano i reali sentimenti di coloro i quali continuano ad avere anche nelle fasi più drammatiche della vita i propri pregiudizi innati, i propri stereotipi, le proprie paura ataviche del “diverso”. Circa 12 milioni di rom in Europa, 180 mila in Italia di cui 60% di antico insediamento con arrivo nel 1422. Il 18 luglio di quest’anno si festeggeranno i 600 anni dell’arrivo a Porta Galliera di Bologna e la nascita del primo rom in Piazza VIII agosto nei pressi della Montagnola. Ma a chi interesserà realmente? Per molti sono solo “zingari” (eteronimo peggiorativo).
In Ucraina vivevano circa 400 mila rom già ultravessati e discriminati in tempo di pace. Ora ancor di più sia in Ucraina che in Polonia nei centri di accoglienza dove non trovano la stessa accoglienza degli altri profughi. Semplicemente assurdo, disumano, fuori ogni logica. Continua la politica dei due pesi e due misure. Per i rom nulla cambia e tutto si veste di vergognosa ipocrisia se non intervengono le istituzioni internazionali a ripristinare il diritto violato come fu violato nei confronti dei profughi rom balcanici rovinando 4/5 generazioni ma a nessuno è importato. Se si tratta di rom anche in guerra diventano “zingari” da odiare. L’umanità dovrebbe riflettere e interrogarsi….

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