SPESSO DIMENTICHIAMO CHE SIAMO STATI UN POPOLO DI MIGRANTI

di Sara FERRI

Attraverso una progettualità coerente e duratura, sviluppando il principio di trasparenza e condivisione e di interscambio, è possibile fare futuro come dimostra l’esperienza della locale cooperativa sociale “Il Geco”.

In 6 anni di vita Il Geco testimonia un’importante esperienza di quanto le buone pratiche di accoglienza e di condivisione possano essere determinanti per lo sviluppo di un territorio e della sua comunità. La Cooperativa Sociale il Geco nasce, infatti, in Molise nel 2016, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro mutualistico di rete, avviato negli anni, nei diversi settori di interesse, legati alla promozione della persona, dei bisogni dei singoli e dei gruppi.

Spesso dimentichiamo, che siamo stati un popolo di migranti, accolti con molte diffidenze oltreoceano, e che questi fenomeni sono parte della storia dell’umanità. Il punto focale è riuscire a contestualizzare il fenomeno migratorio e comprendere il potenziale di tanta umanità.

L’impegno verso coloro che fuggono da paesi difficili cercando fortuna altrove, dimostra come la determinazione e la cooperazione solidale possono raggiungere obiettivi importanti.

Generalizzare è molto semplice, complice una cattiva informazione e un analfabetismo funzionale dilagante e pertanto è difficile comprendere come, nel nuovo millennio, non si possa più parlare di flussi migratori, ma di un vero e proprio esodo di massa dall’Africa e dall’Asia.

In realtà, sarebbe opportuno puntualizzare che ogni area geografica del globo terrestre sta vivendo questo momento storico. Dal Sud America al Nord America, dall’Africa all’Europa, dall’Asia fino all’Oceania, dove solo una posizione geografica particolare attutisce il fenomeno. Viviamo una società nomade, una nuova forma di nomadismo figlia di guerre e di sfruttamento di territori.

Dittature, guerre e violenze non sono scomparse ma continuano a persistere in modo sempre più violento.

Partendo da queste e da una serie di altre considerazioni nel 2016 nasce Il Geco, cooperativa sociale che ha per scopo l’interesse generale della comunità, il perseguimento della promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini e di coloro che arrivano da altre parti del mondo. Il Geco è nato grazie all’unione di un gruppo di persone che conoscono bene il territorio molisano, provenienti dall’associazionismo e dal volontariato ed è stato strutturato per promuovere una serie di progetti di inclusione che pongono al centro la persona ed i suoi bisogni, al di là della razza, stato o ragione sociale.  Si dà priorità a coloro che vengono nel nostro paese da altre realtà difficile, di cui alcune anche solo difficili da immaginare.

Attraverso le buone pratiche si è costruita una comunità virtuosa che opera e lavora in Molise a favore degli ultimi, di chi non ha voce, una comunità operosa e diffusa che oggi comprende tante e tanti uomini che cooperano all’interno di un progetto nato dall’esigenza di creare futuro.

Grazie al progetto di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati, si sono potute sviluppare tutta una serie di attività volte all’accoglienza di giovani migranti e di famiglie, con l’inserimento di giovani professionisti, fasce deboli e persone diversamente abili e da reinserire ed è stato possibile creare le migliori condizioni di sviluppo sia locale che sociale che punta alla crescita del territorio e al sostegno di progetti a tutela dell’ambiente, all’aiuto nei confronti delle fasce deboli, delle minoranze e per una riqualificazione sia umana che materiale di questa stratificata realtà sociale. Il lavoro non è solo per gli ospiti della cooperativa, ma è anche rivolto alla comunità locale, affinché possa comprendere il fenomeno e avvicinarsi anziché rifuggirlo.

Tutto ciò ha permesso anche l’inserimento di tutta una serie di figure professionali che offrono una serie di servizi per migliorare la condizione degli ospiti e si è sviluppato attorno all’accoglienza un indotto economico che si riversa sul territorio con risvolti positivi. Sono diverse le aree di intervento che vengono messe a disposizione con lo scopo di creare una prospettiva concreta a coloro che da noi hanno cercato un’accoglienza.

La divisione delle responsabilità ha reso possibile un lavoro serio e ben strutturato, nel quale ognuno ha un ruolo fondamentale. L’interesse, pertanto mira a risollevare la situazione economico sociale utilizzando solo fonti che arrivano dal suddetto territorio.

In conclusione, la nostra cooperativa ha tre punti di forza: l’accoglienza e l’inserimento dei migranti, la forza derivata dagli operatori che giornalmente si prodigano per il suo corretto funzionamento sulla base di una totale trasparenza e in ultimo, ma non meno importante, l’utilizzo delle risorse del territorio con l’obiettivo di un processo circolare che migliori la situazione locale e regionale e produca maggiore coesione sociale, più futuro e benessere per tutte e tutti.

Autore

  • Sara Ferri, trentasettenne originaria di Isernia, attivista dei diritti della persona, mediatrice culturale e coordinatrice della Cooperativa Sociale "Il Geco" che rappresenta un modello di riferimento per le pratiche di buona accoglienza e integrazione dei migranti in Molise. Attivista nel mondo dell´associazionismo sociale e culturale si batte da anni a favore delle minoranze e più in generale degli ultimi, contro qualsiasi pregiudizio che possa escludere il dialogo con l’altro, favorendo le differenze come strumento di crescita sociale e culturale.; fra le sue iniziative la fondazione di Arcigay Molise, dell’ Associazione culturale Etcetera, associazione di promozione culturale, dell’Associazione Rom in Progress, che promuove il dialogo costruttivo con la comunità dei rom e sinti, l’Associazione Non ti scordar di Me, che promuove progetti di anzianità attiva e a favore di persone con demenza senile e Alzheimer. E’promotrice di una rete di soggetti no profit cospiranti per il bene comune. Militante sin da giovanissima nei partiti della sinistra, è dirigente di Sinistra Italiana, si propone, attraverso un impegno quotidiano, come animatrice di una proposta politica che mette al centro la persona, i diritti e una idea collettiva di crescita.

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