Sottosegretario, l’opposizione si sveglia per le poltrone. Ma quando tornerà a fare politica?
Fa piacere apprendere che la bella addormentata nel bosco ha deciso di aprire gli occhi, svegliarsi e reagire. Finalmente! Anche perché è quasi impossibile continuare a dormire mentre tutto intorno il mondo crolla. Il mondo è il Molise, la bella addormentata è ovviamente l’opposizione in consiglio regionale, che ha avuto un sussulto d’orgoglio dopo l’insensato aumento di poltrone deciso dal centrodestra.
Aprire gli occhi però non basta, bisogna agire e farlo nel modo giusto. Quello del doppio sottosegretario è un tema in effetti piuttosto surreale, scandaloso e che descrive bene lo spessore di una maggioranza inconcludente, impalpabile sul territorio e brava solo a spartirsi le merendine. Ma l’opposizione, considerate le recenti vicende campobassane (con relative poltrone e poltroncine) non ha di certo sino adesso proposto un’alternativa credibile al “modello Roberti”.
La verità è che è sin troppo facile soffiare per un giorno o due sulla fiammella del caso mediatico, ben più complicato è opporsi al regime di potere con la vera politica e sui temi che fanno sul serio la differenza: povertà, disoccupazione, infrastrutture, diritti civili e sociali da difendere. E’ lì che deve esserci lo scontro, sempre, la battaglia da combattere tutti i giorni al fianco dei cittadini. Solo così si può essere credibili e costruire un progetto di governo capace di mettere nell’angolo il centrodestra e magari sconfiggerlo.
Altrimenti è solo una commedia, l’ennesima, un gioco delle parti già visto e rivisto e destinato a rendere solo meno noiosi cinque anni di nulla, di una legislatura destinata a durare per proteggere l’interesse degli eletti (tutti) a Palazzo Vitale.
L’opposizione si è svegliata? Bene, comunque è un buona notizia, ma invece di tornare a dormire – in attesa della prossima vetrina – torni tra la gente, nei paesini abbandonati e senza servizi, con i giovani senza lavoro e con tutte quelle persone che in Molise non si possono nemmeno curare. La politica è una cosa troppo seria e grande per ridursi a una volgare e spuntata diatriba sulle poltrone.