UNA CONVERSAZIONE ISTRUTTIVA (Parte IV)

di Gianni PRINCIPE

Perché l’impasse del governo Conte
Perché la vera debolezza del governo Conte non era Renzi ma la poca o nulla chiarezza di idee sulla qualità strategica delle scelte da compiere dei tre partiti su cui si reggeva

Una sinistra, solo di nome, che da ben prima dell’avvento di Renzi aveva rinunciato a darsi dei punti di riferimento strategici, votandosi al totem di una governabilità nel segno del pilota automatico e del TINA, che dai fatti di Genova, passando per il referendum del 2011, aveva perso ogni contatto con i movimenti di critica dell’ordine politico-sociale costituito. E un Movimento 5S che sin dal nome confessava di rinunciare al ruolo proprio della politica, negando valore alla dialettica destra-sinistra e puntando su buonsenso, pragmatismo e onestà come se questi pre-requisiti (che in effetti sono sempre più rari nella politica italiana) bastassero a costruire una strategia politica: con il risultato di vedere le 5 stelle spegnersi una dopo l’altra, tradite dalla mancanza di un indirizzo strategico.
Sommiamo a queste debolezze quelle di una sinistra che sfugge alla responsabilità di governo e si disperde per lo più nel corpo sociale animando una rete associativa ricca di idee e di passione ma confinata nel ruolo puramente negoziale con un potere estraneo e per di più irraggiungibile: quale ruolo possiamo aspettarci che avrà nei mesi in cui l’Italia sarà governata da Mario Draghi?

Autore

  • Giovanni Principe, detto Gianni, dirigente storico della Cgil, laureato in Architettura ed Economia del territorio, opinionista ed autore di varie pubblicazioni. Da 40 anni al lavoro, su economia e politiche del lavoro (Ispe, Cgil, Isam, Isae, Isfol). Impegnato per cambiare le cose; è il modo giusto di vederle.

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