Le discriminanti da cui dipende l’uscita da questa fase
Sarebbe stato necessario che i tre partiti da una parte e la rete del sociale politicizzato dall’altra fossero approdati a una serie di discriminanti, anche poche ma ben selezionate, da porre a Draghi come condizione per la sua sopravvivenza.
Niente elezioni in pandemia? Si, a patto che … Altrimenti il popolo saprà perché si è reso necessario attrezzare in queste condizioni di rischio una tornata elettorale per salvaguardare il futuro del paese.
E non si pensi che le condizioni non consentono di volare alto: al contrario, ci sono poche probabilità che si ripresenti un momento così favorevole. Sarebbe ridicolo buttare lì un programma in queste righe, ma pochi titoli bastano a far capire che sarebbe possibile enunciare qualche discriminante. Per dire, un impegno attivo per la sospensione dei brevetti sui vaccini, affiancando la voce del governo a quella delle organizzazioni internazionali della società civile e dei sindacati che si sono pronunciate. O il blocco dei sussidi alle fonti fossili. O il salario minimo per un’ora di lavoro svolta sotto qualunque veste formale. O una tassa europea sui grandi patrimoni e sulle attività dei monopolisti dei servizi web. O una commissione UE che si sostituisca agli stati nazionali nell’analisi costi-benefici delle grandi opere. O il blocco totale delle forniture di armi a paesi belligeranti (de facto). O un piano di emergenza di social housing.
Sono tutti temi ampiamente all’ordine del giorno, molto popolari anche se osteggiati dai media “embedded” (nei centri di potere). E se ne possono elencare altri. Non servono tutti, serve che si cominci a porne alcuni. Ora.
Sì, perché il rischio vero è quello che il tempo scivoli e si faccia sempre più arduo recuperare. Come per la rana in pentola. Quando ci siamo parlati con il mio amico, Zingaretti era ancora segretario del PD. Ha trovato la forza di saltare fuori dalla pentola ma deve ancora riuscire a dimostrare di essere sopravvissuto…