UNA VERA DEMOCRAZIA NON HA POTERI TOTALIZZANTI

di Michele BLANCO

La forza, ma anche la delicatezza, del nostro meccanismo costituzionale si basa sul funzionamento dei pesi e dei contrappesi costituzionali a cui tanta attenzione posero i nostri costituenti al momento della stesura della carta costituzionale.

Oggi accade che il combinato disposto della recente riforma del numero dei parlamentari con l’attuale legge elettorale comporterebbe che il centrodestra, con il 40-45% dei voti, potrebbe fare il pieno dei 146 seggi uninominali e prendere il 40% di quelli proporzionali.

Il centrodestra italiano infatti avrà una maggioranza, che potrebbe arrivare anche ai 2/3 dei seggi in parlamento, e potrebbe fare così anche riforme costituzionali che non passino dal referendum confermativo.

Ora comunque la possiate pensare, in una qualsiasi democrazia è sempre auspicabile che a nessuno, di qualunque parte politica, sia concesso un potere così totalizzante.

Autore

  • Michele BLANCO. Dottore di ricerca in “Diritti dell’uomo e Diritti fondamentali. Teorie, etiche e simboliche della cittadinanza” presso la facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli. Tra i suoi saggi più rilevanti si ricordano: “La vera ragione dei diritti umani e la democrazia partecipativa come premessa al reciproco riconoscimento tra i popoli” (2006), “Democrazia deliberativa ed opinione pubblica emancipata” (2008), “Cosmopolitismo e diritti fondamentali” (2008), “Diritti e diseguaglianze. La crisi dello stato nazionale e al contempo dello stato sociale” (2017), “Nota critica a Thomas Piketty, Capitale e ideologia” (2021) “Nota critica a Katharina Pistor , Il codice del capitale. Come il diritto crea ricchezza e disuguaglianza”, 2021. “Recensione critica a Thomas Piketty, Una breve storia dell’uguaglianza”  2021.

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