VITE IN PERICOLO

di Annamaria DI STASIO

Purtroppo, il problema delle morti sul lavoro è sempre di grande attualità. I dati dell’INAIL, che vanno dagli anni 50 sino ai nostri più recenti, dicono che, dopo una escalation di incidenti sul lavoro il cui picco fu raggiunto nel 1963, la situazione è andata migliorando. Gli incidenti possono avvenire sia sui luoghi di lavoro, sia al di fuori dei luoghi di lavoro come, ad

esempio, sulla propria auto mentre ci si reca al lavoro o sul mezzo della ditta durante lo spostamento verso un sito diverso di lavoro della ditta stessa. La maggior parte delle volte, però, le sventure avvengono sul posto di lavoro e, spesso, sono mortali. Molto è stato fatto ai fini di una efficace prevenzione. Sono stati resi obbligatori i corsi per datori di lavoro che comprendono, oltre alla conoscenza delle misure di sicurezza da adottare in azienda, anche corsi Antincendio e di Primo Soccorso al fine di arginare le tragedie. In caso di inadempienza, le sanzioni sono pesanti. Allo stesso tempo, si richiede per i dipendenti la formazione, l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione ed il monitoraggio del loro stato di salute attraverso controlli medici periodici. Non dovrebbero mai capitare ma, purtroppo, gli incidenti capitano. Nei primi quattro mesi dell’anno in corso, in Italia, ne sono avvenuti già oltre 350 mortali tra cui ricordiamo il crollo della trave nel cantiere di Firenze, in Febbraio, in cui sono morti cinque operai ed, in Aprile, sette lavoratori hanno perso la vita a causa di una esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, nel bolognese. Le vite strappate, oltre a quelle di nostri connazionali, erano anche di poveri disgraziati giunti nel nostro Paese in cerca di una vita dignitosa, non della morte. Il caso recentissimo del ragazzo indiano trentunenne Satnan Singh ha suscitato in me una grande amarezza ed una forte commozione. Il ragazzo, vittima di un brutto incidente causato da una macchina avvolgiplastica, è stato abbandonato davanti casa sua con affianco il suo braccio mozzato. La moglie ha avuto un malore. Altro che corso di Primo Soccorso!!! Si è trattato, secondo me, di un gesto inumano che non merita alcuna giustificazione. Non si può considerare un Essere Umano come un sacco di immondizia di cui sbarazzarsi. Il trattamento riservato a Satnan Singh è di una gravità incommensurabile e voglio credere che, in futuro, un caso del genere non si ripeterà mai.

Autore

Potrebbe piacerti anche

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da parte di questo sito web.

?>